Costruzioni per bambini: così i vostri figli (ma anche figlie) diventeranno scienziati
“Da grande farà l’ingegnere!”.
Quante volte lo abbiamo esclamato guardando un bambino intento a giocare con le costruzioni?
Così, sembra un po’ la scoperta dell’acqua calda lo studio americano pubblicato su Geosphere e condotto dall’Università del Colorado a Boulder e dal Carleton College nel Minnesota.
Le conclusioni degli esperti sono le seguenti: per avere successo nella scienza, nella tecnologia, nella matematica o nell’ingegneria (le cosiddette discipline ‘Stem’) sono fondamentali le abilità spaziali.
E queste abilità risultano possedute in massimo grado da coloro che – durante l’infanzia, specialmente in età prescolare – hanno usato i giochi ‘giusti’: Lego, costruzioni e tutti gli altri passatempi che implicano lo sviluppo di competenze legate alla percezione delle forme nello spazio, alla loro localizzazione, alla loro visualizzazione da diverse angolazioni.
Processi che, pian piano, ci insegnano a pensare in due o tre dimensioni e a riprodurre gli oggetti e i volumi nella nostra mente.
LO STUDIO SU 345 STUDENTI UNIVERSITARI DI GEOLOGIA
I ricercatori statunitensi hanno sottoposto a test 345 studenti universitari di geologia, valutando con diverse prove le loro capacità di incastrare, visualizzare e ruotare mentalmente gli oggetti.
Hanno inoltre raccolto dati sul percorso educativo e scolastico, sulle caratteristiche personali e sui giochi utilizzati nell’infanzia.
Sono stati proprio questi ultimi a fare la differenza: i punteggi più alti, infatti, sono andati a coloro che – da piccoli – avevano giocato con le costruzioni o con videogame di azione.
COSTRUZIONI: DATE I LEGO ALLE BAMBINE E…UGUAGLIERANNO I MASCHIETTI
Ma il punto interessante, a mio avviso, è un altro. E riguarda le bambine. La ricerca ha confermato che maschi e femmine presentano “significative” discrepanze nelle abilità spaziali, specie per quanto riguarda il concetto di rotazione: i maschietti sono molto più avanti delle femminucce.
Ma questa differenza si è annullata nel caso di studentesse che avevano usato le costruzioni durante l’infanzia.
“Ciò indica che le differenze di genere non sono di origine biologica ma derivano dalle diverse esperienze“, si legge nell’abstract della pubblicazione.
MA IO VI DICO: VIVA LE COSTRUZIONI PERCHE’ CI ALLENANO ALLA VITA
Non so mai come giudicare questi studi. Spesso banalità o conclusioni scontate ci vengono presentate come novità eccezionali. Per non parlare delle contraddizioni che emergono da un ricerca piuttosto che da un’altra. Siamo un po’ stanchi e molto spiazzati dalla ridda di “scoperte” quotidiane: lo ho riscontrato personalmente con il post sul paracetamolo in gravidanza. Malgrado fosse una ricerca della scuola di medicina del Mount Sinai (uno degli ospedali universitari più prestigiosi degli Usa), è stata accolta con diffidenza e qualche polemica.
Detto questo, non ho avuto la fortuna di giocare con le costruzioni da piccola. Per me esistevano solo le Barbie e i libri. Se avessi usato un po’ di più i Lego, forse non avrei odiato così violentemente la geometria a scuola. E non avrei fatto sega tutte le volte che c’era l’interrogazione di matematica.
Sicuramente, non avrei vessato il povero architetto che ci ha ristrutturato casa, costringendolo alla pena e alla fatica di disegnini e spiegazioni quotidiane.
Di buono c’è che mio figlio Lorenzo adora le costruzioni. E finalmente anch’io ho scoperto che universo meraviglioso aprano nella mente e nelle mani dei bambini.
Quindi torno a consigliarvele soprattutto per questo.
Perché costruire implica l’immaginare e il realizzare il nostro mondo.
E’ la nostra fantasia e la nostra volontà tradotta nello spazio.
Conviene allenarsi il prima possibile!