Come nasce un romanzo. La mia sfida alle case editrici
Cosa c’entra un romanzo con una mamma?
Tutto.
Perché scrivere è come partorire. E un libro – talvolta – può essere come un figlio.
Se poi il vostro bambino viene ignorato e rifiutato, piangerete le vostre lacrime più amare.
Allora, ecco la mia sfida.
Provare a dare vita. Come solo una madre può fare.
Con tigna e con speranza.
In questo romanzo ho messo il mio cuore. Ma nessuna casa editrice ha voluto leggerlo.
Non dico bocciarlo. Sarebbe già stato un risultato.
Intendo proprio leggerlo.
Così va il mondo della cultura oggi in Italia.
Va con arroganza, con un narcisismo gretto e autoreferenziale.
Dunque, la mia sfida.
Provare a far nascere lo stesso questo ‘bambino’.
Che scalpitava.
E scommettere.
Perché la vita è strana e sorprendente. Perché siamo diversi dai barbagianni del potere.
Perché, con un po’ di convinzione, un piccolo sogno può imparare a volare.
CUORE DI PASSERO
Ho scelto Amazon perché mi sembrava la via più sicura e concreta.
Ed ecco qui la mia ‘opera’. Questo è il link alla versione ebook; più sotto quello alla versione cartacea.
Non voglio dilungarmi sulla trama. Sappiate solo che è un romanzo giallo che contiene tante memorie e aneddoti familiari.
La Roma del 1953. Quella di ‘Vacanze Romane’, ‘Un Americano a Roma’, ‘I soliti ignoti’.
Un goffo e tenero commissario di nome Agostino Clodoveo, detto ‘caffelatte’.
E un serial killer che sconvolge la città, uccidendo una dopo l’altra le dame dell’aristocrazia.
Per ogni vittima, una sola traccia: una carta da poker.
LE ARTI MAGICHE DEL MIO CO-AUTORE
Infine una parola sul mio co-autore.
Perché questo romanzo ha un miracolo dentro di sé.
E’ stato concepito, ideato e composto mentre aspettavo il mio Lorenzo.
Durante la gravidanza.
E mentre mio figlio cresceva nella mia pancia, nel mio pc prendeva forma la ‘nostra’ storia.
Dico ‘nostra’ perché c’è palesemente il suo zampino.
Basta leggerla per rendersene conto.
All’epoca ancora non sapevo che avrei avuto un bambino così burlone e meraviglioso.
Tuttavia succedeva qualcosa di strano: mentre scrivevo, la storia assumeva per magia il suo tono ironico e scanzonato.
E vi assicuro che la sottoscritta è una gran musona.
Per non parlare del blu.
BLUE IS THE COLOUR
Chi lo conosce, sa. Il mondo di mio figlio è rigorosamente blu.
Un amore senza fine, un capriccio, un segno dell’anima.
Giochi, vestiti, scarpette, macchinette. Tutto del colore del cielo.
Di qui il nome anche di questo blog.
Nei suoi primi anni di vita, il poverello ha chiesto disperatamente la pizza blu al fornaio, la pasta blu al supermercato, il gelato blu al bar, il tè blu a casa di amici, l’acqua blu a chiunque, la torta blu per il compleanno.
Non vi dico la sua delusione per non aver mai ottenuto nulla di tutto ciò.
Ma una rivincita se l’è presa. Questo romanzo. E il suo filo conduttore: l’azzurro, o meglio, il blu.
Così bambino mio, non posso che ringraziare soprattutto te.
Sperando che un giorno leggerai questo libro.
E riconoscerai le emozioni che provammo insieme, durante quei mesi di grazia, di cui avrò per sempre malinconia.