Paracetamolo pericoloso in gravidanza: ritarda lo sviluppo del linguaggio
Ci avevano sempre detto: tranquille, la tachipirina si può sempre prendere senza problemi in gravidanza.
E, invece, oggi scopriamo che questa sostanza può provocare un ritardo nello sviluppo linguistico dei nostri figli. In particolare nelle femmine.
Mica una cosa da poco.
La scoperta ‘bomba’ proviene dall’Icahn School of Medicine di Mount Sinai ed è il frutto di uno studio condotto sui dati di 754 donne dall’ottava alla tredicesima settimana di gravidanza.
Gli scienziati hanno contato il numero di compresse di paracetamolo (la molecola della ‘nostra’ tachipirina) assunte durante l’attesa e misurato la concentrazione del farmaco nell’urina delle mamme. Quindi hanno valutato lo sviluppo linguistico dei bambini attraverso un esame professionale diretto e la compilazione di un questionario da parte dei genitori al 30esimo mese di vita dei loro figli.
Un ritardo linguistico (quantificabile con l’uso di meno di 50 parole) è emerso nel 10% dei bimbi, soprattutto nei maschietti. Tuttavia il dato più interessante ha riguardato le femminucce: le bambine nate da donne che avevano assunto molto paracetamolo in gravidanza (più di sei volte durante i primi mesi) sono risultate sei volte più a rischio di avere ritardi linguistici rispetto a quelle le cui madri non lo avevano assunto affatto.
Dati in linea con altri studi che evidenziano una diminuzione del quoziente intellettivo e un aumento dei problemi di comunicazione in bambini nati da donne che hanno preso paracetamolo mentre erano incinta.
“Questi risultati indicano che le donne dovrebbero limitare l’uso di questo analgesico durante la gravidanza”, ha spiegato uno delle principali autrici della ricerca, Shanna Swan, docente di Salute pubblica e ambientale all’Ichan School of Medicine. “Per noi è importante monitorare lo sviluppo linguistico poiché esso si è rivelato ‘predittivo’ di altri disturbi nel neurosviluppo dei bambini”.
“I nuovi dati suggeriscono che l’uso di paracetamolo presenta un rischio per le donne in gravidanza”, ha ribadito il professor Carl-Gustaf Bornehag, che ha guidato la ricerca ed insegna sia all’università Karlstad in Svezia sia a Mount Sinai.
A quanto pare (anche se sembra curioso), il numero di pasticche e la concentrazione del farmaco nell’urina delle mamme sono risultati correlati a un significativo aumento del ritardo linguistico nelle bambine ma non nei bambini.
L’uso di tachipirina in gravidanza comporterebbe, dunque, la perdita del noto vantaggio femminile nello sviluppo delle competenze linguistiche caratteristico dei primi anni di vita.
Ricordiamo che il paracetamolo è un farmaco da banco largamente utilizzato in caso di influenza, febbre, nevralgie e dolori articolari. In America lo assume il 65% delle donne in stato interessante, secondo dati ufficiali.
Gli scienziati del Mount Sinai continueranno a monitorare i bambini che hanno partecipato alla ricerca ed effettueranno una nuova valutazione linguistica al compimento dei sette anni.